Pennelli: istruzioni per la scelta.
Tondo, piatto o a ventaglio?
Partiamo dalla forma. A seconda del modo in cui le setole del nostro pennello sono raggruppate o tagliate, gli effetti e le lavorazioni che andremo ad ottenere sulla nostra tela saranno molto diverse tra loro. Alcune tipologie inoltre sono più adatte a determinate tecniche piuttosto che ad altre ed è davvero sconsigliabile utilizzare un unico pennello per acquerello, olio e acrilico!
Pennello tondo: la sezione è tonda e la punta conica. Si usa per dettagli, ritocchi e rifiniture. Se extrafine, serve per lavori di precisione.
Pennello piatto: sezione piatta rettangolare o ellittica, punta uniforme. Usato piatto o di taglio, è perfetto per stesure, campiture e preparazione di sfondi.
A lingua di gatto: unisce la sezione rettangolare o ellittica con la morbidezza degli angoli smussati. Usato piatto o di taglio aiuta con i ritocchi e le rifiniture, oltre che con la preparazione dei fondi.
A ventaglio: immediatamente riconoscibile per la particolare silhouette, è il pennello perfetto per ottenere effetti a macchia o per creare interessanti velature e sfumature.
Pennellessa: dalla sezione molto ampia, è lo strumento indispensabile per fondi, campiture e stesure di colore su dimensioni medio-grandi.
Naturale o sintetico?
Ora che abbiamo fatto un po’ di chiarezza sulla forma del pennello, passiamo a un’altra caratteristica fondamentale, ossia di che materiale è fatta la punta. Al giorno d’oggi possiamo facilmente trovare in commercio prodotti interamente costituiti di fibre sintetiche quasi equivalenti per prestazioni e qualità ai prodotti di origine animale. Questo vale anche quando si parla di pennelli. Quelli in fibra sintetica possono essere paragonabili al pelo di martora, sono affusolati, molto elastici, garantiscono una buona presa del colore e dell’acqua e sono decisamente più resistenti, soprattutto se non è necessario pulirli con solventi, ma solo con acqua e sapone specifico. Il vantaggio delle fibre sintetiche riguarda anche il fattore economico, oltre che la tutela del mondo animale.
Per quanto riguarda la sopra citata martora, quando si parla di pelo per pennelli si fa generalmente riferimento a due sottospecie: martora Kolinsky e martora rossa “semplice”. Il termine “Kolinsky” è identificativo di una zona della Siberia da dove proviene questo animale, la cui coda è caratterizzata da un pelo molto elastico e morbido, dalla punta sottile, in grado di accogliere grandi quantità di colore e di rilasciarlo in maniera graduale. Per questo risulta perfetto per gli acquerellisti.
Il pelo di martora rossa non è pregiato come il precedente, ma possiede qualità simili. Oltre che con l’acquerello, viene impiegato anche con tempere, acrilico e per i dettagli nella pittura a olio.
Morbidezza ed elasticità caratterizzano anche il pelo di vaio (scoiattolo) che, oltre ad essere particolarmente adatto ai colori ad acqua, trova il suo impiego anche nella pittura su ceramica.
Trasversali un po’ a tutte le tecniche pittoriche sono i pennelli in pelo di bue, resistenti, elastici e duraturi. Perfetti anche per l’utilizzo nell’hobby creativo.
Più specifico è invece il raggio d’azione dei pennelli in setola: flessibili ed elastici, il loro regno sono i colori a olio e gli acrilici.
Ghiera e manico.
Di solito ci si focalizza sulla parte terminale del pennello, e si tralascia di considerare con la dovuta attenzione ciò che sta dietro (o sotto), ovvero ghiera e manico. La ghiera è il punto di connessione tra la punta e l’impugnatura del pennello: deve essere quindi robusta e in grado di accogliere adeguatamente il pelo o le fibre, tenendole ben salde al manico in modo da evitare spiacevoli “spelacchiamenti”. Altro dettaglio imprescindibile: la ghiera deve essere inossidabile, per impedire la formazione di ruggine.
Lungo o corto che sia, è buona cosa che il manico sia ricoperto da una vernice protettiva o che sia laccato, per salvaguardare il legno da deformazioni dovute all’acqua o all’uso di solventi. I pennelli più corti si prestano all’utilizzo per lavori piccoli o di precisione (hobby o restauro), mentre i pennelli dal manico più lungo sono indispensabili per lavori di grandi dimensioni o al cavalletto, magari en plein air.
Pennelli con serbatoio.
Una variante più moderna dei pennelli per acquerello e per colori solubili sono i pennelli con serbatoio. Nell’aspetto in tutto e per tutto simili a un normale pennarello, la loro particolarità sta nel manico che funge da serbatoio da riempire d’acqua o anche di colore già diluito. Premendo semplicemente sul manico, l’acqua fluisce tra le setole con intensità variabile a seconda della pressione esercitata. Uno strumento pratico, che permette di tenere sotto controllo il livello dell’acqua grazie al manico trasparente.
Tutto chiaro?
La scelta è davvero ampia, ma una volta chiarite le caratteristiche e avendo bene a mente le proprie esigenze, diventa più facile orientarsi in questa selva di setole (o fibre sintetiche… o martore…)!
Un’ultima cosa: prima di perdervi tra le nostre numerose proposte, sia nella sezione "Pennelli & Set" che nella nuova Promo estiva, vi suggeriamo di dare un'occhiata anche all’articolo sul blog circa la cura e la manutenzione di questi preziosi strumenti.
Bene, ora sì che siete pronti!